Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un progetto artistico originale. (Marcel Proust)

Comunicare, nel senso reale del verbo, è quanto di più bello si possa donare al cuore, all’anima e – in questo caso – agli occhi. L’assenza di comunicazione, è paragonabile ad un mondo senza cielo. Laddove il cielo rappresenta qualcosa di infinitamente grande ed emotivamente inspiegabile. Pochi linguaggi sono in grado di parlare le emozioni,  mentre le emozioni stesse parlano infiniti linguaggi: quello del cuore, della mente, del corpo, dei pensieri, della paura, dei ricordi, dei sogni, della vista.

Ecco perchè la fotografia, tra tutti i linguaggi esistenti, è quello che meglio esprime le emozioni, e le genera: emozione per un ricordo, emozione di una parola, emozione di una favola, emozione di un rimpianto, emozione di un amore.

A questa consapevolezza si ispira – probabilmente – Sights Anthology.

Sights Anthology è il viaggio – attraverso la fotografia –  tra l’uomo e l’artista, tra l’uomo e lo strumento, tra l’uomo e le coscienze che si dibattono dentro di lui, rendendolo più forte e più fragile al tempo stesso,  è quello che succede nella vita di ognuno, quando più quando meno. E’ l’inchiostro, è il colore nero, è l’insieme dei colori.

E’ una “storia” semplice ma profonda, è dolce, è allegra ma introspettiva. E’ quello che ognuno vuole vedere, è la famosa “isola che non c’è “, il luogo dove ognuno di noi sogna di fuggire o nel quale si vuole rifugiare.

I personaggi che la raccontano sono pochi, ma quelli più intimi: la fantasia, lo stupore, l’attenzione per i particolari, la concentrazione nel fornire dettagli. E’ il bisogno del protagonista di parlare, di esprimersi, di manifestare il proprio mondo interiore: quello col quale si scontra (le coscienze) e quello nel quale si ritrova.

Un dialogo immaginario, dunque, di chi vuole esprimere i sentimenti che vivono dentro e che gli appartengono. Sentimenti nei quali ciascuno, attraverso l’immagine, può ritrovare qualcosa nel quale riconoscersi profondamente.

In un mondo governato dai social network e da tutto ciò che si consuma velocemente, la fotografia è tra quelle forme d’ arte  capace di integrare e stupire, di catturare il cuore, di emozionare, di farci sognare. Un’immagine c’è sempre: c’è nella fila che si fa davanti al rosso di un semaforo nell’attesa che diventi verde, c’è in un bacio che contiene mille baci, c’è nel tepore caldo di un cappuccino o in una giornata di sole, nella speranza di un tramonto o semplicemente nella vaghezza di un meriggio estivo.

Sights Anthology è un diario giornaliero dove scrivere, leggere, creare, costruirsi, a volte – confidarsi – o ancora, esprimere la propria identità.

Non c’è bisogno di andare su Marte per vedere la luna…. Cosa aspetti a fare questo viaggio?

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