Non ce n’è coviddì
Mentre orde di intellettuali si interrogavano su come sia possibile che migliaia di italiani si siano infettati con il Covid-19 dopo essere stati al Billionaire in Sardegna (ma chissà come mai, forse il 5g), io ho optato per un distanziamento sociale molto più efficace rispetto al selfismo del Phi Beach e del Papeete: prendere la macchina fino alla fine della strada, salire 800 metri d+ e dormire in un bivacco di pietra circondato dagli stambecchi (campioni assoluti di misantropia dopo i gatti).
Di bivacchi ne esistono diversi, con forme diverse, colori diversi, materiali diversi, ma ognuno ha il suo fascino indiscusso. Il Bivacco Pedrinelli a Carona si raggiunge in un’ora e mezza d’auto da Milano e due ore e mezza di trekking una volta lasciata la macchina al parcheggio di via Pagliari. Non particolarmente famoso, questo bivacco in pietra ha raggiunto il picco della sua notorietà quando una marmotta vi è rimasta chiusa dentro.
- Tempo salita estiva: 2,5 ore;
- Tempo discesa estiva: 2,5 ore;
- Difficoltà: escursionismo facile;
- Numero sentiero: strada per Pagliari e poi sentiero209 da dopo la cascata della Val Sambuzza;
- Dislivello positivo: 800 m;
- Punti di appoggio: no;
- Acqua lungo il percorso: sì, abbondante ogni circa 30 minuti;
- Dotazione bivacco: 8-10 posti letto con poche coperte, tavolo;
- Traccia gpx: download (non mia);
IL BIVACCO PEDRINELLI
Il Bivacco Pedrinelli è una costruzione in pietra situata a 2300 m nei pressi del Passo del Publino che durante la Grande Guerra fu una caserma italiana con l’obiettivo di impedire lo sconfinamento delle truppe austriache in arrivo dalla Valtellina. All’interno ospita un letto a castello con un totale di 8-10 posti, una grande tavolo in legno e un armadietto. Non c’è né acqua corrente né corrente elettrica, mentre all’interno sono presenti due coperte nell’eventualità in cui faccia più freddo del previsto. La stufa a legna di cui originariamente era dotato il bivacco, è stata rimossa a causa di alcuni vandalismi. Ovviamente non manca una foto della marmotta chiusa dentro al bivacco.
IL TREKKING AL BIVACCO PEDRINELLI
Questa escursione molto bella della durata di 2 ore e mezza comincia da Carona in provincia di Bergamo. All’ingresso del paese seguire i cartelli che indicano il Rifugio Longo e il Rifugio Calvi. Si parcheggia la macchina (parcheggio a pagamento, 2€/giorno, gratta e sosta acquistabile nei bar del paese) in prossimità di un tornante e da qui si imbocca una strada asfaltata chiusa da una stanga.
Si procede su strada per la prima mezz’ora attraversando l’abitato di Pagliari dopo circa 10 minuti e incontrando la splendida cascata della Val Sambuzza dopo circa 20 minuti. Subito dopo la cascata si risalgono 2 tornanti e ci si trova di fronte a una costruzione e una fontanella. Qui bisogna seguire le indicazioni per il Rifugio Terre Rosse, sentiero 209 che si inerpica a sinistra all’interno del bosco.
Si risale il bosco fino alla cima della cascata della Val Sambuzza di cui si possono ammirare i spettacolari salti iniziali. Un ponticello scavalca la cascata, ma non bisogna farsi ingannare. Il sentiero per il Bivacco prosegue a destra attraversando una radura per poi rientrare nuovamente nel bosco.
Si risale ripidamente nella vegetazione sempre più rada, si supera una baita e una casa privata e si imbocca un lungo traverso verso sinistra che vi porterà proprio all’ingresso della Val Sambuzza dove incontrerete subito un piccola baita (dopo circa un’ora e mezza dalla partenza).
Da qui si procede in piena valle all’esterno del bosco, costeggiando per alcuni tratti il fiume. La pendenza diminuisce leggermente e lascia spazio anche a qualche tratto pianeggiante in prossimità del lago della Val Sambuzza.
Passata un’altra mezz’ora si attraversa il fiume lungo un ponte di legno e si supera un’ulteriore baita in pietra. Da qui il bivacco è ben visibile sopra le vostre teste e il sentiero ricomincia a salire con decisione per un ultimo sprint impegnativo.
Dopo un primo tratto lineare per prendere quota, si procede a zig zag sempre su sentiero ben battuto e dopo altri 30 minuti si raggiunge il Bivacco Pedrinelli.
Il dislivello totale è di 800 metri d+ e la pendenza è sempre piuttosto impegnativa. Seppure si tratti di un percorso senza difficoltà tecniche, è bene essere in buona salute e minimamente allenati per affrontarlo in maniera confortevole.
STAMBECCHI E MARMOTTE
Spesso e volentieri in prossimità del bivacco si possono avvistare stambecchi e marmotte, presenti in numeri consistenti in queste zone. D’estate, in particolare, nelle ore serali gli stambecchi scendono di quota dove si sono rifugiati per sfuggire al caldo e vanno a passare la notte più in basso. Verso il tramonto è quindi molto frequente incontrarli in prossimità del Bivacco Pedrinelli. Alcuni dimostrano anche una certa abitudine agli esseri umani e, seppur nei limiti della specie, manifestano una leggera tolleranza alla nostra presenza.
Le marmotte, invece, molto più schive, lanceranno i loro fischi di allarme per avvisare gli altri simili della presenza di intrusi e potrete vederle in lontananza fuggire verso le loro profondissime tane.
Alzando gli occhi verso il cielo non è raro osservare anche qualche splendido rapace autoctono come la Poiana.