L’Islanda è una terra estrema dove la natura è la grande protagonista, ma anche il vero padrone dell’isola. Tra geysir, vulcani e ghiacciai, la sopravvivenza è sempre stata un’arte. Per questo in Islanda potrete trovare una proposta culinaria molto particolare, caratterizzata da una lavorazione essenziale delle materie prime e uno sfruttamento completo delle fonti alimentari a disposizione.
E’ abbastanza intuibile che la cucina islandese sia a base principalmente di pescato e allevato, anche se, sfruttando il calore geotermico naturale, anche l’agricoltura è possibile in serra.
Mangiare in Islanda significa assaporare tutto ciò che l’Atlantico ha da offrire alle latitudini polari: Eglefino, Merluzzo, Salmerino artico, rana pescatrice, halibut, sgombro, squalo. Oppure cucinare ogni singola parte della pecora, dalla testa al sangue, per non perdersi niente, in un ambiente inospitale e per buona parte desertico.

Ecco, quindi, 10 cose da mangiare assolutamente in Islanda:

#1. Zuppe. L’Islanda è il paese delle zuppe, un piatto semplice, ma dal potere calorico ineguagliabile. Un piatto di zuppa calda è senza dubbio l’ideale nel clima rigido islandese. Le migliori che assaggerete saranno sicuramente le zuppe di pesce che potete trovare in qualsiasi villaggio sul mare. Ogni zona ha la sua ricetta, una particolare è a base di Eglefino, Redfish Atlantico e Merluzzo, in un brodo leggermente piccante.

#2. Hakarl, lo squalo groenlandese putrefatto. La carne, infatti, viene lasciata marcire sotto terra per 3 mesi ed essiccare in mezzo alle mosche per altri 6. Al termine di questo processo è pronta per essere servito a bocconcini quello che per gli islandesi è una vera e propria prelibatezza, da mangiare alternando un boccone di squalo a un bicchierino di Brennivin o vodka.

#3. Súrsaðir hrútspungar, ovvero, polpette di testicoli di montone bolliti nel siero del latte e pressati per dargli la forma di una polpetta (sono probabilmente più buoni dello Hakarl).

#4. Skyr, il tipico yogurt islandese pronto da bere. L’ideale per uno spuntino veloce a metà mattina o a metà pomeriggio o per accompagnare la colazione.

#5. Brennivin, semplicemente il distillato nazionale. Una grappa chiara e non addolcita prodotta dai cereali o dalle patate, con un sapore molto simile alla vodka. La sua gradazione alcolica è compresa tra i 37 e i 40 gradi e secondo gli islandesi è la bevanda ideale da accompagnare allo Hakarl (e noi ci fidiamo).

#6. Astarpungar, un tipico dolce islandese. Si tratta di frittelle sferiche preparate con uva sultanina. Secondo una leggenda popolare la loro origine sarebbe da attribuirsi a un islandese che tagliò i testicoli all’amante della moglie e li servì fritti all’ignara consorte.

#7. Hverbraud, il tipico pane nero islandese è preparato con la segale e viene cotto per 10 ore sotto terra dalle sorgenti geotermiche. Ha un sapore dolciastro ed è l’ideale per accompagnare un salmone marinato o al cartoccio.

#8. Blóðmör, sanguinaccio di pecora e strutto insaccati nel diaframma dell’animale. Molto simile al black pudding inglese e all’haggis scozzese.

#9. Svid, il piatto nazionale islandese. Una testa di pecora tagliata in due, abbrustolita e bollita. La cottura dura letteralmente fino a quando l’intera casa non puzza di pecora e per gli islandesi la parte più prelibata dello Svid è senza dubbio l’occhio.

#10. Fiskibollur, per cambiare un po’ un piatto normale. Polpettine a base di merluzzo, uova e patate. Una portata veloce e saporita che non sconfina nella categoria horror.

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