A meno di due ore di aereo da Milano, con i suoi duecento e più chilometri di litorale, costellata da un centinaio di spiagge, Minorca, seconda isola delle Baleari per estensione, ha senza dubbio tutte le carte in regola per un viaggio con la V maiuscola.
E se questi numeri non vi bastano, ad alzare la posta in gioco aggiungiamo una media di 300 giorni di sole all’anno e 185 chilometri di un percorso tutto da scoprire: lo storico Camì de Cavalls (Cammino dei Cavalli), un reticolato di antichi sentieri che incornicia l’isola, come fosse un piccolo gioiello.
Percorribile a piedi, in mountain bike o, ovviamente, a cavallo, il Camì de Cavalls con le sue 20 tappe vi farà assaporare la grande varietà di paesaggi che Minorca offre, riuscendo a saziare anche la fame di landscape dei viaggiatori più esigenti.
Non a caso nel 1993 Minorca è stata dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio della Biosfera”, un titolo che ha saputo mantenere in tutti questi anni, resistendo agli stravolgimenti del turismo di massa.
Ma la “Perla delle Baleari” non è soltanto interessante dal punto di vista naturalistico: dal suo paesaggio brullo, rurale, traspare una sorta di fascino ancestrale, un’atmosfera dai ritmi dilatati, di un qualcosa di indefinito che è rimasto sospeso nel tempo; a simboleggiare tutto questo provvedono i 500 megaliti sparsi in tutta l’isola, testimonianza di una storia di invasioni e conquiste di molti popoli che ne hanno poi forgiato il carattere e lo spirito.
Minorca ci accoglie in un luglio caldo e assolato, se dovessi scegliere degli aggettivi per descriverla, senza dubbio includerei “rustica” e “polverosa”; mucche e capre solitarie fanno da padrone agli infiniti appezzamenti di terra, sapientemente delimitati tra loro da chilometri e chilometri di muretti a secco.
Nell’aria si respira il profumo dei pini, lo scricchiolio degli aghi caduti calpestati dalle nostre scarpe da trekking e il frinìo dei grilli sono la musica che ci accompagna durante le lunghe camminate per raggiungere il mare.
- • Minorca, le spiagge più belle
- • Minorca, 6 spiagge in 6 giorni – La top Six
- • Consigli utili per visitare le spiagge minorchine
- • Come muoversi a Minorca
- • Curiosità minorchine
Minorca, le spiagge più belle
Le spiagge di Minorca sono infinite, personalmente non voglio fomentare la diatriba “spiagge del Nord vs. spiagge del Sud”, sono tutte particolari per motivi differenti, quelle del Sud, caraibiche, con acque cristalline e sabbia bianca e soffice; quelle del Nord, più decise nei colori, selvagge, con sabbia argillosa tendente al rosso e mare verde smeraldo.
Insomma, un vero e proprio menù per tutti i gusti, non vi resta che scegliere!
Minorca, 6 spiagge in 6 giorni – La top Six
Ecco l’elenco delle spiagge che abbiamo visitato giorno per giorno, buona lettura!
Giorno 1 – Cala Pilar
Questa è stata in assoluto la nostra spiaggia preferita; situata sulla costa Nord, probabilmente è la meno accessibile di tutte le spiagge, ma questo la rende la meno frequentata e la più incontaminata.
Dopo aver parcheggiato vi aspetta una lunga camminata di 40 minuti circa, in parte ombreggiata e in parte al sole, lungo un sentiero sterrato che conduce ad un punto panoramico stupendo! Fermatevi qualche minuto a scattare delle foto e poi proseguite fino in basso raggiungendo questa spiaggia dai colori particolari: sabbia e rocce di colore rosso e acqua fresca verde smeraldo.
Questo è anche uno dei pochi punti mare che merita una snorkelata, a pochi metri di profondità ci sono alcune rocce per cui potrebbe valere la pena infilare maschera e pinne.
La spiaggia è libera e non attrezzata.
Giorno 2 – Cala Algaierens, Playa des Bot
Abbiamo aggiunto questa tappa nel nostro itinerario all’ultimo momento visto il vento favorevole, su consiglio di un ragazzo del posto; situata sulla costa Nord, Playa des Bot, insieme a Playa es Tancats, dà vita a Cala Algaierens.
Dal parcheggio dista circa 10 minuti di cammino, una volta arrivati a Es Tancats, dovete attraversare tutto il litorale per poi aggirare una piccola montagna (si può passarvi dietro seguendo il sentiero, oppure, se ve la sentite, accorciare e camminare direttamente sulla roccia, come abbiamo fatto noi); giunti a destinazione troverete una spiaggia tranquilla, riservata e poco ventosa, l’ideale per una giornata di relax.
Un suggerimento: al ritorno prendete il sentiero che passa posteriormente alla montagna, vi sono dei piccoli stagni e laghetti in cui è possibile vedere piccole tartarughine affiorare dall’acqua.
Giorno 3 – Cala Mitjana
Dopo i primi due giorni a Nord, abbiamo deciso di visitare una delle famose spiagge “caraibiche” della costa Sud. Pochi ingredienti ma di gran successo: sabbia bianca e morbida, acqua cristallina, scogliere e pinete, eccoci a Cala Mitjana.
Distante circa 20 minuti di cammino dal parcheggio, è consigliabile raggiungerla nelle prime ore del mattino perché si affolla molto velocemente.
Fatevi una nuotata al largo e date un’occhiata all’adiacente Cala Mitjaneta, ancora più bella ma con pochi metri di sabbia disponibili per accamparsi.
Dalle scogliere che ne fanno da contorno potete fare bellissime foto o guardare i più impavidi che si tuffano (Attenzione: essendo spiaggia libera non vi sono né bagnini né punti di pronto soccorso).
Giorno 4 – Cala Pregonda
Ecco un’altra spiaggia della costa Nord che merita una visita, raggiungete il parcheggio dopo un tratto di strada sterrata e camminate circa 25 minuti lungo il sentiero vista mare che vi conduce a Cala Pregonda, conosciuta anche come “la Spiaggia Rossa”, per la presenza di argilla.
Al vostro arrivo gli sforzi saranno ripagati, vi attende un mare tranquillo dalle tonalità azzurro-verde, con presenza di rocce che la rendono interessante anche per lo snorkeling.
Questa spiaggia è molto gettonata anche dai locali, il che non può che confermare la sua bellezza e unicità.
Giorno 5 – Cala Turqueta
Rieccoci a Sud, di buona mattina raggiungiamo Cala Turqueta, ci hanno consigliato di andare presto perché una volta riempito il parcheggio l’ingresso viene chiuso alle macchine (ma non agli scooter).
Inutile dirlo, anche qui acque cristalline e sabbia borotalco, ormai è una prerogativa delle spiagge a Sud. Fate attenzione a qualche medusa girovagante sia al largo che a riva, ma questo non impedisce di fare il bagno.
Consigliamo vivamente di arrivare presto al mattino perché dalle 11 in poi, arrivano barche che scaricano frotte di turisti ogni ora, rendendo la spiaggia veramente affollata.
Qui è presente la postazione di un bagnino, una di pronto soccorso e un piccolo bar.
PS. Non lasciate cibo incustodito in quanto la zona è frequentata da capre, che non esiteranno a frugare nelle vostre cose!
Giorno 6 – Son Saura
Come ultima meta del nostro itinerario, abbiamo deciso di vistare la spiaggia di Son Saura, a Sud.
Distante circa 15 minuti di cammino (purtroppo poco riparato) dal parcheggio, arriviamo in una delle spiagge più incontaminate dal turismo: 300 mt di spiaggia libera e non attrezzata, un mare calmo e poco profondo, consigliato per famiglie con bambini. I primi tratti di spiaggia sono caratterizzati dalla presenza di alghe, ma questo non vi deve scoraggiare, fa tutto parte di un equilibrio che non deve essere disturbato, ecco perché queste alghe non vengono raccolte.
Consigliata per una giornata di relax.
Consigli utili per visitare le spiagge minorchine
Ci sono due cose che accomunano tutte le spiagge di Minorca: la prima è che sono tutte (o quasi) spiagge libere e non attrezzate, perciò è bene recarvisi forniti di tutto l’occorrente per una giornata di mare; la seconda è che, una volta parcheggiato il mezzo di trasporto, che sia macchina, moto o bici, bisogna guadagnarsi l’accesso al mare con una bella camminata, di lunghezza variabile a seconda della spiaggia da raggiungere.
Ebbene sì, preparatevi ad un po’ di trekking: i sentieri variano per grado di difficoltà (niente di impossibile comunque, almeno per quanto riguarda le spiagge da noi visitate) e tempo di percorrenza (si va dai 15 ai 45 minuti, con tratti di salita e discesa), ma niente paura, i vostri sforzi saranno ricompensati una volta conquistata la meta ambita!
Ecco qualche piccolo consiglio utile per prepararsi a visitare le spiagge minorchine.
Prediligete un paio di scarpe da ginnastica, sarete sicuramente comodi e non avrete nessun problema lungo il tragitto, che a tratti può presentarsi roccioso, sabbioso e con dislivelli.
Portate un cappello: elemento indispensabile per ogni viaggiatore, soprattutto per percorrere i tratti di sentieri non ombreggiati dalla macchia mediterranea.
Kit mare: ombrellone, teli mare, magari una stuoia da appoggiare a contatto con la sabbia; non in tutte le spiagge sono presenti zone d’ ombra, e quando ci sono vengono occupate molto in fretta. Scegliete una posizione adeguata, non troppo vicino al bagnasciuga ma nemmeno fuori portata, così potrete avere sempre sotto controllo le vostre cose (Minorca è un’isola molto tranquilla ma per noi vige la classica regola del “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”).
Questione food: è bene organizzarsi dato che nella maggior parte delle spiagge (soprattutto quelle a Nord) non sono presenti punti ristoro, quindi dotatevi di borsa termica per portare tutto ciò che vi piace. Niente di meglio di una bella birra fresca all’arrivo in spiaggia!
In alcune spiagge a Sud talvolta passano dei venditori ambulanti di frutta fresca, i prezzi sono abbastanza alti ma valgono il “servizio”, frutta tagliata in meno di 1 minuto, vale la pena anche solo curiosare per vedere con che velocità e manualità usano il coltello!
Controllate il meteo e il vento: Minorca è conosciuta anche come “isola del vento”, perciò è consigliabile decidere la spiaggia da visitare in base alla direzione del vento; la regola è molto semplice, se il vento soffia da Nord, basterà optare per le spiagge a Sud, mentre se soffia da sud, bisognerà recarsi al Nord. Questi piccoli accorgimenti vi eviteranno fastidi come oggetti che volano via, folate di sabbia pungente o mare mosso.
Come muoversi a Minorca
Eccovi atterrati, è arrivato il momento di decidere quale sia il mezzo di trasporto più adeguato per le scampagnate minorchine. Il mio consiglio è quello di scegliere tra auto o scooter.
Muoversi a Minorca non è assolutamente difficile, c’è una strada principale, la Carretera Me-1, che taglia in due l’isola orizzontalmente e collega le due città principali, ovvero Mahon e Ciutadella, da questa strada si diramano tutte le strade secondarie, assolutamente ben segnalate dai cartelli.
Il traffico sulle strade principali è agevole, si trova un po’ di affollamento in prossimità dei parcheggi per raggiungere le spiagge.
Scegliete di noleggiare un’auto se pensate di girare molto e soprattutto se vi piace la comodità, dopotutto un sedile comodo e l’aria condizionata fanno gola a chiunque ritorni stanco e assolato da una camminata di rientro dalla spiaggia.
Se invece, come noi, amate l’avventura e la praticità, allora uno scooter 125cc è quello che fa per voi: si raggiunge qualunque posto, non vi saranno problemi di parcheggio e soprattutto si ha accesso anche a spiagge in cui il parcheggio auto è chiuso perché completo. Aspettatevi un po’ di strada sterrata ma nulla di irraggiungibile, e poi, in 2, è stato anche romantico percorrere tutti questi chilometri in mezzo ai campi!
Il nostro contachilometri si è fermato a 650 km in 6 giorni, abbiamo noleggiato uno scooter 125 cc presso Autos Valls ad un costo di 135 euro, tenete conto che i prezzi per noleggio auto sono leggermente superiori e variano in base alla stagione.
Curiosità minorchine
“Coto privado de caza”: viaggiando per le strade di Minorca, sicuramente vi capiterà di trovare dei cartelli con questa scritta, ma cosa significa? Incuriositi, ci siamo documentati.
Questi cartelli segnalano dei terreni recintati destinati alla caccia di fauna locale, attività molto praticata nell’isola; tali zone, una volta in regola con la licenza annuale specifica, sono riservate ai titolari o ai loro accompagnatori per l’attività venatoria. I cartelli servono quindi e rendere ben visibile la zona evitando che intrusi vi entrino erroneamente.
Un’altra curiosità dell’isola è la presenza di innumerevoli cancelli di legno, i cosiddetti barreras de ullastre, che servono a delimitare le proprietà terriere; questi cancelli sono realizzati da artigiani specializzati nella lavorazione del legno e sono composti da legno di ulivo selvatico, pianta tipica di Minorca.
Le Avarcas: se decidete di visitare Minorca, non potete non comprare un paio di Avarcas, i famosi sandali minorchini, la cui origine sembra risalga addirittura alle Guerre Puniche. Utilizzate in passato dai soldati e dalla gente di campagna, sono passate da essere semplici calzature tradizionali in pelle a oggetto di alta moda. Nei negozi ne troverete di tutti i colori!