Il bello di viaggiare on the road è la quantità e la qualità degli incontri che si possono fare lungo il proprio cammino, quando la tua strada si interseca con quella di altri avventurieri o persone del luogo.
Sono questi incontri che rendono l’esperienza unica ed ecco, quindi, le #10 persone più incredibili che ho incontrato viaggiando:
#1. stephan e klaus
Due ragazzi tedeschi che viaggiavano in bici diretti a Capo Nord. Un ingegnere e un fisico, compagni di viaggio inseparabili, a prima vista totalmente scombinati. Stephan ossessionato dalle foto, abile contrattatore per risparmiare sugli alloggi la sera, amava il formaggio al caramello e non voleva il sale nella pastasciutta. L’altro silenzioso, riservato, per una settimana mi ha parlato a monosillabi, adorava i giochi in scatola. Uno fece il bagno nudo in un fiordo norvegese, l’altro usava stare in posa riflessiva accovacciato sulle ginocchia. Pensavo fossero due scappati di casa, poi mi raccontarono di quando andarono da Pechino a Mumbai in bici, passando per il campo base Everest dopo essere entrati illegalmente in Tibet.
#2. Alice
Alice è una signora di Edimburgo. La conobbi quando mezzo disperato aspettavo il preventivo per le riparazione della mia Matiz verde con cui feci un testacoda proprio nella capitale scozzese. Ero nel concessionario Chevrolet in attesa del verdetto con aria da lutto, quando Alice mi si avvicinò e mi disse: “I paid for you”. Incredulo le chiesi di ripetere e capii che il conto del meccanico era già stato pagato, 505 sterline. “Uno sconosciuto ha fatto la stessa cose per mio figlio in Germania e questo è il mio modo per sdebitarmi con il Karma”.
#3. Les Pigeons Voyageurs
“I piccioni viaggiatori”, così si facevano chiamare Jerome e François, due backpackers che ho incontrato a Capo Nord. Arrivato a Nordkapp in bici con la sensazione di aver compiuto un’impresa grandiosa, il mio entusiasmo è subito stato azzerato dai due Pigeons Voyageurs, due ragazzi francesi che a novembre 2014 lasciarono Lione zaino in spalla e giunsero a Capo Nord ad Agosto 2015, A PIEDI!! Sguardo spaesato e una mezza paresi alla faccia, gli regalai il mio kit di riparazione per il materassino: quello di François era buco da 3 mesi, mi disse.
#4. L’automobilista a Porto
Entravo a Porto in bici, arrivando dal mare risalendo il delta del Douro, quando mi fermai per fotografare il famoso tram 218, che porta i cittadini dal centro verso la costa e viceversa. A un certo punto un automobilista si fermò in mezzo all’incrocio dove stavo sostando, abbassò il finestrino e iniziò a raccontarmi in portoghese di come quello fosse uno dei primi tram di Porto, in attività dal 1938, e di come per invertire il senso di marcia il conducente debba scendere dal mezzo e staccare la spina del motore frontale per inserirla in quello posteriore. Nel frattempo si creò una discreta coda di auto, ma nessuno pensò di lamentarsi.
#5. Yong
Yong è un ragazzo coreano. Quando lo conobbi, in Norvegia, non capivo chi era più meravigliato da chi. Io viaggiavo in bici, con le borse da bici, la tenda e tutto il necessario. Lui…anche, ma con una bici pieghevole e uno zainetto-24 ore. Io non credevo ai miei occhi e lui neppure. Mi fece un sacco di domande e fotografò la mia mappa (Perché?? Boh…).
#6. Lisa e Bastian
Una coppia di autostoppisti squattrinati che ho incontrato mentre viaggiavo in bici in Islanda. Facevamo lo stesso giro (d’altronde in Islanda non puoi cambiare granchè itinerario), alloggiavamo negli stessi posti e tutti i giorni facevamo a gara a chi arrivava primo alla tappa successiva. Ogni mattina li deridevo mentre con il loro cartello di cartone cercavano un passaggio, per poi “maledirli” quando, bagnato fradicio sotto la pioggia, li vedevo superarmi comodi dentro un’auto. La loro frase tipica la sera, mentre giocavamo a Yatzee, era: “Sai, 5 minuti dopo che ci hai superati, abbiamo trovato un passaggio che in un’ora ci ha portato qui. Per fortuna, perché da lì a 10 minuti ha iniziato a piovere”. “Mannaggiavvoi” rispondevo io.
#7. Il giapponese al 7/Eleven
Riprendevo fiato seduto sul marciapiede fuori da un 7/Eleven sull’isola di Shikoku, in Giappone. Il caldo era asfissiante e viaggiando in bici una sosta era d’obbligo. Bevevo il mio iced coffee, quando un signore giapponese di mezza età esce dal negozio, si avvicina e mi porge una vaschetta di sushi e una bottiglietta di tè verde. “Sono felice di averti incontrato”, mi disse in inglese, e se ne andò.
#8. Stefano
Una delle cose che non mi manca quasi mai durante un viaggio è sentire parlare italiano, anzi, più di una volta mi sono finto inglese pur di non farmi riconoscere da altri connazionali chiassosi. Con Stefano, però, non ho fatto in tempo (e per fortuna!) e subito mi ha abbordato mentre cucinavo la mia pastasciutta sul fornellino a Geiranger (il fiordo più bello del mondo, secondo gli addetti ai lavori), in Norvegia. Viaggiava in macchina in solitaria da Torino e si vantava: “Bello che viaggiate in bici, ma sapete, io sto andando a nord, molto a nord. E voi dove andate?”, mi chiese. “Andiamo a nord anche noi”, risposi senza dargli troppa corda all’inizio. “Eeeeh…ma io sto andando a Capo Nord” insistette. “Allora ci vediamo a Capo Nord”, lasciandolo talmente a bocca aperta che riuscì solo a dire: “Ecco, mi sento un pirla”. Il giorno dopo volle intervistarci e ci inserì nel suo documentario di viaggio, uno dei più belli che abbia mai visto. Stefano è infatti un bravissimo blogger e fotografo.
#9. Il Capitano achab proveniente dalla Groenlandia
Ultimo giorno a Reykjavik prima del volo di ritorno, in campeggio ceno seduto al tavolo con questo ragazzo: barba lunga, sguardo vissuto, cappellino di lana e maglione da marinaio. Arpione a parte, in tutto e per tutto uguale al Capitano Achab di Moby Dick. Attacco bottone e gli racconto entusiasta di aver terminato il giro dell’Islanda in bici. Senza scomporsi e senza quasi muovere le labbra, con la voce profonda di chi l’ha vista lunga mi risponde: “I have been in Greenland, hiking. It’s two day sailing from Iceland” (trad. “Sono stato in Groenlandia, a fare escursioni. E’ a due giorni di barca a vela dall’Islanda). #MaQuantoTeLaMeniOh #InvidiaNera
#10. Jacek e Woytek
Due ragazzi polacchi residenti a Londra che ho incontrato in Islanda. Anche loro viaggiavano in bici e li conobbi prendendo un autobus, quando incredulo mi smontarono la bici e la incastrarono nel portapacchi del bus. Ancora non capisco come fecero a farcela stare. Il più fuori dei due era sicuramente Jacek, re del photo bombing. All’improvviso, quando meno te lo aspetti te lo ritrovavi a scattarti le foto più imbarazzanti della tua vita.
E’ proprio vero che viaggiando si portano a casa un sacco di amici! E voi, quali sono le vostre #personecheincontriviaggiando? Perché non le raccontate anche voi? (Condividi e Commenta)