La Norvegia è, probabilmente, il Paese più caro al mondo. Il benessere e la ricchezza derivanti dal petrolio permettono ai norvegesi alti guadagni e una politica sociale all’avanguardia, ma per gli stranieri che non hanno stipendi adeguati agli standard scandinavi le spese possono lievitare fuori controllo in poco tempo. In due mesi di viaggio sono riuscito a spendere poco meno di 2000 euro comprensivo di voli, ma ci vuole impegno.
Norvegia Low Cost – Ecco #8 consigli per sopravvivere in Norvegia spendendo poco:
#1. Viaggia in bici, in autostop o con i mezzi pubblici
Nonostante abbiano ricchi giacimenti di petrolio sul territorio nazionale, il prezzo della benzina non è affatto economico, anche rispetto agli standard italiani. In più molte strade norvegesi hanno dei sistemi di pedaggio automatici che addebitano la tariffa stradale prevista per quel tratto al passaggio sotto il rilevatore e vi ritroverete a casa il conto salato da pagare (soprattutto le gallerie!). I mezzi pubblici non costano poco, ma un biglietto interrail vi permetterà di arrivare più o meno ovunque e contenere i prezzi. L’autostop non è mai privo di rischi, ma in Norvegia potete contare su un tasso di criminalità tra i più bassi a livello europeo e su una popolazione ospitale e incline ad aiutare i viaggiatori. Sperimentato personalmente, si trovano passaggi relativamente facilmente. La bicicletta, invece, vi permette di arrivare ovunque, gratis e senza inquinare. Forse mangerete un pochino di più a fine giornata.
#2. Affidarsi ai discount per i pasti
In Norvegia esistono diverse catene di supermarket, ma alcune di queste sono più low cost di altre. La catena di discount chiamata Bunnpris ha probabilmente i prezzi migliori, anche se una scelta più limitata. Potrete trovare sia pietanze pronte che da cuocere, per questo è fondamentale avere con sé l’attrezzatura per cucinare. Alcuni, soprattutto nelle zone più remote, possono essere dotati di angolo microonde e tavolini. Studiate le offerte e in caso di viaggi lunghi (un mese e oltre) valutate di sottoscrivere una tessera fedeltà. A luglio 2013 il Bunnpris divenne la mia primaria fonte di approvvigionamento poiché aveva in offerta 4 bomboloni alla crema a 2 euro. I ristoranti sono particolarmente cari e non offrono una cucina particolarmente rinomata. Me ne sono accorto quando mi dimenticai di fare provviste prima del weekend e di domenica, con tutti i negozi chiusi, dovetti prendere una pizza margherita da asporto alla modica cifra di 18 euro, oppure una colazione con un waffel e due caffè per 22 euro.
#3. Dormite in tenda
Non solo per un’esperienza autentica a contatto con la natura, ma anche per limitare i costi del vostro viaggio. Dormire in albergo è particolarmente costoso, si parla di un minimo 80-100 euro a notte per la doppia. In Norvegia il campeggio libero è legale in tutto il paese, anche sulle proprietà private purché non recintate e a un minimo di 150 m dalle abitazioni. Insomma, un paradiso, soprattutto perché le location sono quasi sempre magnifiche. Io ho dormito anche in centro a Bergen, in un’aiuola vicino al porto senza che nessuno reclamasse. Evitate più che potete i campeggi. Sono cari pure quelli, circa 25-30 euro a notte in due per la tenda (senza macchina e corrente), ma piuttosto sfruttateli solo per le docce. La maggior parte, infatti, ha l’acqua calda a pagamento.
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#4. Scegliete bene cosa visitare
La maggior parte dei siti turistici in Norvegia sono a pagamento e costano cari. Scegliete bene cosa visitare quindi per evitare di ritrovarvi a vedere dei sassi sparsi nel nulla e aver speso 10 euro di ingresso. Musei e attrattive culturali possono arrivare a costare 15 euro a persona, mentre luoghi di interesse naturalistico come il Preikestolen, ad esempio, sfruttano i parcheggi per fare cassa.
Un altro esempio dello sfruttamento dei luoghi turistici norvegesi è il pedaggio per arrivare a Capo Nord, 30 euro a testa, ma arrivando in bici a fine agosto io non pagai. Forse perché guardai male, molto male, il casellante (dopo 4000 km mi sembrava il minimo).
#5. Pescare la cena
Non a tutti piace pescare, ma se siete pratici potete pescarvi la cena praticamente ogni sera. Dalla costa è possibile pescare in mare senza permessi e l’elevata pescosità delle acque salate norvegesi vi darà catture quasi assicurate tra merluzzi e sgombri. Fate attenzione, però, alle acque dolci. I fiumi e i laghi hanno una tassazione variabile in base al periodo dell’anno e alla prolificità della zona e buttare l’amo in un torrente può arrivarvi a costare anche 2000 euro a settimana. In più, su tutto il territorio nazionale è obbligatoria la sterilizzazione dell’attrezzatura da pesca per pescare in acque dolci e le multe sono salate.
#6. Funghi porcini come contorno
Se conoscete a sufficienza i funghi, in Norvegia troverete materia prima per degli ottimi contorni e condimenti. Senza alcuna difficoltà, infatti, potrete raccogliere funghi della famiglia dei Boleti dalle dimensioni di un peso massimo. Per trovarli vi basterà una breve passeggiata lungo il bordo di una strada immersa nel bosco. E’ vero, però, che rispetto ai porcini delle montagne italiane, il sapore è meno intenso, per via delle abbondanti piogge e della flora “povera” dove crescono (per lo più boschi di betulle).
#7. Provate a contrattare sul prezzo
E’ vero, non è la Thailandia dove contrattare sui prezzi è un obbligo sempre, ma anche in Norvegia potreste salvare qualche euro accordandovi sul costo degli alloggi. Molte guest house sono a conduzione familiare, gestite più da agricoltori che da esperti del settore turistico e a volte non sono molto più che una dépendance di fianco al granaio. Fuori dal periodo di alta stagione (da metà luglio a metà agosto) con la struttura vuota il padrone di casa potrebbe essere disponibile a trattare al ribasso pur di incassare. Ho provato personalmente, risparmiando la metà.
#8. Attenti ai traghetti
Nel sud della Norvegia sarete costretti a prendere numerosi traghetti per superare un fiordo, risparmiando centinaia di km per superarlo via terra. La spesa per i passaggi via nave inciderà parecchio sul vostro budget, ma fate attenzione. Su molti fiordi circolano due tipi di traghetti: i turistici e le fast boat. I primi costano molto di più e sono molto più lenti, facendo un giro più lungo e più lento per permettere ai turisti di ammirare la bellezza del luogo. Le fast boat, invece, vanno dritte a destinazione e generalmente costano molto meno.
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