E’ a 10 km in linea d’aria da Gressoney e a 25 da Cervinia, ma non è in Valle d’Aosta. E’ ai piedi del Monte Rosa in un contesto naturalistico selvaggio e magnifico, eppure Alagna Valsesia non se lo fila quasi nessuno. Si trova proprio in cima alla Valsesia all’ombra del secondo 4000 più alto d’Europa ed è un grazioso paesino tradizionale Walser, un’etnia che si è stabilita qui nel XIII secolo. Tutto il centro storico è in stile Walser in pietra con i caratteristici soppalchi in legno che corrono attorno a tutto il perimetro e dove venivano fatti essiccare i prodotti agricoli. Il fiume Sesia scorre a lato del paese ed è proprio risalendo il corso d’acqua che si raggiunge il Sentiero Glaciologico del Parco Naturale dell’Alta Valsesia, un’interessante escursione di scarsa difficoltà che da Alagna porta al Rifugio Crespi Calderini in circa un’ora e mezza.
IL SENTIERO GLACIOLOGICO DEL PARCO NATURALE DELL’ALTA VALSESIA
Si lascia la macchina al parcheggio degli impianti di risalita e da qui si può proseguire in bus navetta (2,5€ a/r a persona) fino alla località Acqua Bianca. Qui inizia il trekking vero e proprio, sempre ben segnalato. Ci si avventura inizialmente su una mulattiera ben battuta per poi imboccare il sentiero sterrato dopo circa 10 minuti. Un cartello segna le indicazioni per il Rifugio Pastore. Seguendo a sinistra si arriverà alla prima tappa in circa 15 minuti passando per le rombanti Caldaie del Sesia, dove il fiume si incanala in uno stretto canyon per poi lanciarsi in una potente cascata.
Proseguendo oltre alle Caldaie dopo meno di 10 minuti si incontra un caseggiato con un orto botanico.
Per il Rifugio Pastore si prosegue verso sinistra passando un ponte di legno coperto molto suggestivo.
Da qui al rifugio Pastore sono solo un centinaio di metri. Se si vuole fare tappa si può approfittare della cucina o del bar. In alternativa ci si può sdraiare al sole nell’enorme prato antistante il rifugio, oppure si può proseguire direttamente verso il Rifugio Crespi.
Il sentiero prosegue risalendo il prato e attraversando una recinzione mobile. Le indicazioni da seguire sono quelle del sentiero numero 6. Il percorso è piacevolmente in piano per un lungo tratto e costeggia il bellissimo fiume. Dopo circa mezz’ora si giunge ai piedi della prima e unica salita. Un pendio di media pendenza che risale a zig zag fino alla località Bors. Per raggiungere la cima della salita bisogna contare ancora un’altra mezz’ora, per poi ritrovarsi di fronte a un’ampia valle con pascoli verdi circondati dalle vette del Monte Rosa.
Bors, all’imbocco della valle, è un caseggiato completamente in pietra dal sapore autentico, con molte costruzioni adibite a stalle per le capre e a caseificio.
Il Rifugio Crespi Calderini si trova all’imbocco opposto del caseggiato con una posizione che dà sull’intera valle. E’ un rifugio piccolino, solo 8 posti letto, una ventina di coperti all’interno e altrettanti nella terrazza esterna.
Il rifugista ha i suoi schemi mentali nel far accomodare gli escursionisti a tavola, ma i piatti sono eccezionali.
Si parte con il tagliere misto: affettati buonissimi e formaggi d’alpeggio squisiti. Porzioni abbondanti. Si prosegue poi con il piatto forte: polenta e tomino. L’ideale per rifocillarsi dopo la salita.
Il vino aiuta a mandar giù il pasto e a rilassare i muscoli. Totale 20 euro a persona.
Dopo pranzo si può proseguire per altri 20 minuti sopra il rifugio per raggiungere un punto panoramico sui ghiacciai del Monte Rosa. A detta dei locali, il punto più suggestivo dei dintorni.
La discesa è ancora più agile e veloce della salita e in circa un’ora si scende dal rifugio ad Acqua Bianca per riprendere il bus navetta.